La parola del papa e dei vescovi - 19

NOTIFICAZIONE DI S. E. IL CARD. ARCIVESCOVO

Dopo la visita materna della Madonna, da tutti con indicibile e unanime giubilo, che traspariva dai volti, salutata proprio arcobaleno di fraterna pace, foederis arcus, ecco Giovedì prossimo 27 Maggio la solenne e trionfale festa del Corpus Domini, che porta Gesù stesso il Rex pacificus a scendere fra il suo popolo, irradiando luce soave di amore. Ha preceduto la Madre dolcissima: ora é Lui stesso che dall’Ostia Santa ripete alle turbe e ad ogni cuore nella intimità della sua comunione - Diligite alterutrum - vogliatevi bene.
Avviciniamoci a Lui, meglio stringiamoci a Lui, vicino al suo cuore santissimo, intorno al suo trono, perché Egli c’investa colla fiamma della sua carità divina, c’inondi della sua luce di verità e di vero amore. Purtroppo non sembra ancora ad alcuni figli con torbidi pensieri che si sia sofferto abbastanza, che si sieno sparsi troppo sangue e troppe lagrime. Qua e là e un po’ ovunque si levano fiamme d’incendio e giungono echi anche di indicibili crudeltà... Ne geme il Capo della Chiesa, padre di tutti, ne gemiamo noi. Gli stessi luoghi santificati dalla mite parola del Figlio di Dio, l’amabile Redentore del mondo, l’assertore della vera fratellanza sono sotto il flagello di devastazione e di guerra. Molti si affermano apportatori di pace, ma pochi realmente accolgono la sola parola robusta, sincera, schietta che Gesù redivivo nel Papa non si stanca di ripetere. Gli interessi, gli odi, gli egoismi covano sempre insidiosi e impediscono per povere ragioni umane di rendere una dolce realtà i tre grandi palpiti del cuore cristiano e sano: pace, fratellanza amorosa, giustizia. Armi seppellite o nascoste sono sempre in agguato per mettere a cimento la tranquillità degli uomini e altre si fanno balenare dagli arcani secreti tesori della scienza, scienza che dovrebbe invece tutta essere spesa a fabbricare elementi per il benessere umano, come infatti vorrebbero i suoi grandi cultori.
Oh! come é lontano l’avveramento della bella profezia con la quale era annunciato il Messia, cantando Isaia (c. II, 4) doversi mutare in vomeri a dissodare le terre, la spada levata ad uccidere: vaticinio fatto suo da Virgilio il vate pre-cristiano della sapienza romana. Ma perché? perché non si vuol che ritorni e comandi Gesù con il suo Vangelo integralmente conosciuto, amato e vissuto.
Andiamo incontro a Lui nella festa imminente del Corpus Domini, e volgendoci a Maria, che mai può staccarsi da Gesù, ripetiamole la supplica che volemmo sulle vostre labbra fin dal principio di questo mese di Maggio, interpreti del palpito amoroso del Santo Padre - Cuore immacolato di Maria, dateci la pace nell'amore del vostro divin figliuolo Gesù - (Indulg. di 300 giorni - toties quoties). Ripetiamola innanzi all’Ostia santa.
Vi benediciamo di cuore, sicuri che con tutto l’ardore voi celebrerete queste sante giornate eucaristiche sotto l’impulso del divino Spirito che come nota S. Tommaso, mirabilmente educò i cuori dei discepoli a conoscere i misteri di questo Divino Sacramento. (in off. Cor. Ch.).
Dalla Nostra Residenza il 18 Maggio 1948.

+ Giovanni Battista, Cardinale Arcivescovo


La parola del papa e dei vescovi
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