La parola del papa e dei vescovi - 2

DISPOSIZIONI DELL'E.MO CARDINALE ARCIVESCOVO NELL'ATTUALE MOMENTO(adunanza del 7 agosto 1943)

1. - Le sacre funzioni si facciano brevi e ad ore opportune, così che siano terminate almeno mezz’ora prima dell’oscuramento.

2. - Sono sospese fino a nuovo ordine tutte le processioni fuori di chiesa, in città e nei paesi.

3. - Non si suonino campane durante gli allarmi.

4. - In caso di allarmi a norma delle rubriche del Messale Romano (de defectibus in celebratione Missarum occurentibus, c. X, n. 2) si interrompa prima il divin sacrificio o si acceleri, dopo la consacrazione delle Sacre specie, la Santa Comunione.

5. - Si conservino in tutte le chiese poche sacre particole e in piccole pissidi facili ad asportarsi in luogo sicuro in caso di pericolo. Perciò si consacrino, se mai ogni giorno, quante ne possono occorrere per la comunità o per il popolo.

6. - Nei rifugi si svolga dai parroci e dagli altri sacerdoti incaricati la assistenza religiosa. Diamo qui l’elenco:
Saragozza 12, P. Cappuccino - Saragozza 113, P. Cappuccino - S. Isaia 24, P. Cappuccino - Azeglio 46, P. Osservanza - Piazza Giordani, P. Domenicano - Castiglione 10, P. Olivetano - Via Venezian, Can. di S. Salvatore - Zamboni 16, Padre Agostiniano Ä Rizzoli 34, P. Agostiniano - Roma 22, Seminario - Via Lame 14 e 15, Can. Cremonini - Dante 2, Padre Carmelitano. A tutti gli altri rifugi pensano i parroci andando personalmente o mandando i sacerdoti che sono a loro disposizione. Si preghi e si faccia pregare; si reciti e si ripeta l’atto di contrizione e in caso di imminente pericolo si dia l’assoluzione in massa, fatte le opportune raccomandazioni ai fedeli convenuti.
7. - Si esortino i fedeli alla serietà della vita cristiana, alle pratiche di pietà fervosa, alla disciplina e al rispetto agli ordini delle autorità e alla carità fraterna e s’insista a far comprendere bene che attraverso le agitazioni interne, le ribellioni, non si accumulano che nuove vittime, nuovi dolori, nuove rovine, di cose e di persone. - Evoluzione come disse il S. Padre - e non rivoluzione può ridonare un po’ di benessere anche materiale.

8. - Si diffonda largamente il magistrale discorso del S. Padre ai lavoratori del 13 Giugno u. s. e si volgarizzi in mezzo al popolo specialmente operaio.

9. - Per speciale concessione pontificia tanto i sacerdoti che i fedeli, che siano obbligati a vegliare, dopo la mezzanotte, a causa degli allarmi, possono ricevere la S. Comunione, anche se abbiano rotto il digiuno, per avere bevuto liquidi non alcoolici.

10. - Raccomandiamo vivamente a tutti i nostri parroci, rettori di chiese e sacri oratori di non indulgere nei loro discorsi ad argomenti politici. Si annunzi il S. Evangelo, le dottrine della Chiesa, la parola del S. Padre con esattezza, senza allusioni che sono inopportune e pericolose. La dottrina della Chiesa è chiara per se stessa e non c’è bisogno di aggiungere forme polemiche che inaspriscono gli animi. Abbiamo bisogno non di recriminazioni ma di darci vicendevolmente la mano per salvare religione, patria, famiglia che sono ad un serio pericolo in queste ore di sobbollimenti.

+ G. B. Card. Arcivescovo


La parola del papa e dei vescovi
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