Cronache e informazioni - 13

IL PELLEGRINAGGIO DIOCESANO A MONTE SOLE

Da quando l’11 settembre 1983, in occasione dell’Anno Santo straordinario della Redenzione, l’Arcivescovo Mons. Enrico Manfredini guidò il primo Pellegrinaggio a carattere diocesano a Monte Sole, l’incontro della comunità diocesana sui luoghi dell’eccidio del settembre 1944 nell’anniversario di quel doloroso evento è divenuto un momento forte della vita pastorale della Diocesi. Esso quest’anno ha assunto un particolare rilievo, perchè ha segnato l’inizio effettivo della presenza in quei luoghi di una comunità di preghiera e di accoglienza, la Piccola Famiglia dell’Annunziata fondata da Don Giuseppe Dossetti, alla quale in occasione del Pellegrinaggio Diocesano del settembre 1984 l’Arcivescovo Mons. Biffi aveva annunciato l’intenzione di affidare questo mandato di presenza memore e orante.
Nel primo pomeriggio di domenica 15 settembre 1985 molte centinaia di fedeli si sono radunati presso i ruderi dell’antico borgo di Caprara, da dove ha preso le mosse il lungo corteo introitale fino al sagrato della distrutta Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta di Casaglia. Qui l’Arcivescovo Card. Giacomo Biffi ha presieduto una concelebrazione eucaristica, alla quale hanno preso parte anche Don Giuseppe Dossetti, Mons. Luciano Gherardi (che da anni si è fatto promotore di una rivalorizzazione del significato ecclesiale del sacrificio delle vittime di Monte Sole), Don Dario Zanini e Don Ilario Macchiavelli, solerti animatori del recupero delle rovine dei luoghi sacri dell’eccidio, e numerosi altri sacerdoti, fra i quali anche un sacerdote della Diocesi di Graz-Seckau in Austria, che guidava una delegazione giovanile di quella Diocesi in pellegrinaggio di pace a Marzabotto, ricambiando analoga visita resa lo scorso anno in Austria da un gruppo di giovani cattolici di Marzabotto.
Prima dell’inizio della Messa è stata data lettura, nel testo originale in tedesco e poi in una traduzione italiana, di una lettera inviata per l’occasione al Card. Biffi dal Vescovo di Graz-Seckau Mons. Johann Weber.

E’ iniziata poi la celebrazione della S. Messa. Dopo la proclamazione delle Letture, il Card. Arcivescovo ha pronunciato l’Omelia.
Ultimata la distribuzione della Comunione, le particole consacrate rimaste sono state deposte nella pisside rinvenuta nel 1972 fra le rovine della Chiesa di Casaglia, e dalla quale con ogni probabilità Don Ubaldo Marchioni la mattina del 29 settembre 1944 tolse e consumò le specie consacrate prima di venire ucciso ai piedi dell’altare. Terminata la Messa, si è formata una processione che, precedendo il Card. Arcivescovo che recava la pisside con il SS. Sacramento, si è avviata verso il Cimitero di Casaglia. Qui il corteo ha fatto sosta, e dopo la proclamazione della lettura del passo del Vangelo di Marco relativo alla Risurrezione, il Card. Biffi ha impartito la Benedizione Eucaristica al Cimitero, dove furono massacrate diverse decine di vittime innocenti. Quindi la processione ha proseguito verso la "Casetta" sistemata a dimora dei fratelli della Piccola Famiglia dell’Annunziata. Davanti alla casa Don Giuseppe Dossetti ha pronunciato le parole di ringraziamento che sotto riportiamo; quindi ha ricevuto dalle mani del Card. Arcivescovo la pisside con le specie consacrate, che è stata poi riposta nel tabernacolo della cappellina della casa.

Le parole di Don Giuseppe Dossetti

Eminenza e Venerato Padre,

La Piccola Famiglia dell’Annunziata La deve ringraziare questa sera di molte cose: delle Sue visite alla nostra comunità, della Sua continua e concreta benevolenza, e particolarmente del dono prezioso che ha fatto anche a noi ieri sera, conferendo l’Ordinazione sacerdotale al nostro fratello Giovanni.
Esattamente un anno fa, Ella ci dava il mandato di venire e restare qui a rappresentarvi tutta la comunità diocesana, col compito dell’orazione di suffragio per tutti quanti hanno imporporato del loro sangue non solo questi luoghi ma tutta la Regione, col compito della preghiera per la concordia tra i popoli e per la conversione dei cuori, col compito di dare a quanti vengono qui pellegrini l’annuncio della pace, della pace messianica.
Già da un anno, esattamente dal 22 agosto, dalla Festa di Maria Regina, un nucleo di nostri fratelli si era insediato alla Querica per adempiere a questo compito di ricordo, di fedeltà, di preghiera, di pace. Questa sera stessa si trasferiranno quassù e vi rimarranno d’ora in poi in permanenza.
Ora Ella ci consegna il Corpo Santissimo di Cristo nella Eucarestia, che noi dovremo adorare in questa solitudine per farne nel silenzio e nella preghiera come la sorgente di una vita nuova, per noi stessi anzitutto e per le popolazioni all’intorno, e per un più vasto irradiamento silente di luce e di grazia per tutta la nostra Chiesa di Bologna.
Lei, Venerato Padre, ci consegna il Corpo del Signore nella pisside schiacciata e perforata dai proiettili, trovata sotto le macerie della Chiesa di S. Maria Assunta di Casaglia.
Noi, ricevendola da Lei, la riceviamo idealmente da Don Ubaldo Marchioni che fu l’ultimo a toccarla, poco prima dell’olocausto, nel giorno di S. Michele del 1944: egli la vuotò, questa pisside, distribuendo il Corpo di Cristo alla comunità riunita nella chiesa. Quasi immediatamente dopo egli fu ucciso sull’altare, e la comunità di donne, di vecchi e di bambini fu sterminata.
Quindi, tramite Lei, la riceviamo anche da tutte le altre comunità di fedeli e dei loro pastori morti in quei tragici giorni: li vogliamo nominativamente ricordare ancora una volta: oltre a Don Ubaldo Marchioni, Don Giovanni Fornasini, Don Ferdinando Casagrande, Don Elia Comini, Padre Martino Cappelli.
Questa sera li sentiremo ben presenti, e speriamo che entrino con noi a prendere possesso della "Casetta": soprattutto sentiamo presenti le anime dei bimbi, i cui angeli vedevano e vedono la faccia del Padre che è nei cieli (cfr. Mt 18,6). Nella nostra adorazione speriamo di essere circondati e sostenuti dalla loro adorazione per trarne ispirazione di purezza, di umiltà, di offerta sacrificale veramente immacolata e irreprensibile. Soprattutto da loro, che secondo la parola del Signore sono "i più grandi nel Regno dei Cieli", ci proponiamo di trarre incitamento e aiuto per conservarci sempre in una autentica piccolezza evangelica.
Mentre La ringraziamo ancora, La preghiamo di guidare e mantenere con mano ferma tutta la nostra Famiglia e il nucleo che si insedia quassù, in questa via di rinuncia fedele e di concreta piccolezza, che ci farà - speriamo - capaci di mitezza, di mansuetudine, di discrezione, di rispetto religioso verso tutti.
Soltanto così noi potremo da qui contribuire a quella pace, che non sia - per il nostro peccato - verità di parte o irenismo ambiguo, pace che non è astratta ma concretissima, perchè è una Persona, è Lui stesso, il Signore Cristo.

Don Dossetti ha concluso le sue parole con un commosso ringraziamento a quanti si sono adoperati per la realizzazione di questa stabile presenza orante a Monte Sole, ricordando in particolare Mons. Manfredini, che per primo accolse questo suggerimento formulato da Mons. Luciano Gherardi; e Mons. Zarri, che durante i mesi del suo servizio come Amministratore Diocesano incoraggiò la concreta attuazione della proposta del defunto Arcivescovo.

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