Circolari rosse...

Le sezioni rosse non pagano i debiti al P.C.I.

  Nel reggiano, in quella striscia di terra che dal Po si inerpica tra il Secchia e l'Enza su su fino al Cusna, quello che trasmette il federale rosso di Corso Cairoli è legge.
  È legge formale ed effettiva perchè in quella terra i più sono suoi sudditi; sudditi di quell’Onder Boni, nato e vissuto a Cavriago e che, per avere i baffi alla Stalin e un viso tondo come Peppone, è stato scelto a reggere la federazione rossa di Reggio Emilia, quando l’On. Valdo Magnani rassegnò, nel Gennaio del '51, le dimissioni.
  Una faccia autoritaria e una fede provata alla causa dell’allora Imperante Stalin non mancavano all’Onder Boni.
  Il momento era delicato: si mise lui.
  E si vede che sulla poltroncina di corso Cairoli il compagno Onder Boni non ci sta male del tutto, se il 7 Giugno non pensò nemmeno di scomodarsi a scenderne come candidato, ma rinunciò a sognare Montecitorio, preferendo rimanere tranquillamente a capo della Federazione del P.C.I.
  E colà indubbiamente il nostro compagno dai folti mustacchi non rimane inerte, ma oltre alle riunioni, agli articoli e alla propaganda orale, invia o fa inviare circolari.
  Circolari, inviti, promemoria, petizioni ad ogni occasione, per ogni evenienza, in ogni frangente.
  Il più delle volte le circolari sono riservate e le ricevono soltanto i capi-cellula, o i rossi dal fazzoletto annodato a soggolo, cosicché i profani e i reazionari non hanno modo di vedere gli ordini del partito né di seguire le direttive federali.
  Soltanto fra i giovani qualche volta si vien meno a questo rigorismo, sia perchè l'invito è più esteso, sia per la maggiore incoscienza o audacia dell’età verde. Ecco quindi perchè ci sono capitate fra mano specialmente circolari della F.G.C.I., la branchia dei lupacchiotti rossi di Onder Boni. Siamo così in grado di soddisfare ad una legittima curiosità dei lettori di Reggio e di tutta Italia: che cosa avviene nella federazione più rossa di tutta la penisola? Come vanno le cose in casa dei comunisti? A parte le risposte che si possono dare, tenendo conto di tutto quanto avviene attorno a noi, crediamo utile, al fine di rispondere a queste domande, pubblicare una tra le tante circolari riservate che sono finite nelle nostre mani.
  Sono circolari ciclostilate, spedite dalla Federazione giovanile Comunista reggiana a tutte le sezioni della Provincia.
  La circolare che riproduciamo si lamenta aspramente perchè le Sezioni non pagano i giornali e la stampa che viene loro regolarmente spedita («Pattuglia - Riscossa giovanile - Gioventù nuova - Costruttore»).
  Pubblichiamo il testo e invitiamo la federazione giovanile Reggiana a diffidarci, magari tramite il Tribunale, se la cosa non risponde verità.

«FEDERAZIONE GIOVANILE COMUNISTA REGGIANA
(Commissione di amm/ne e C.D.S.)
20 Gennaio 1953

OGGETTO: Richiamo
A TUTTE LE COMM/NI DI AMMINISTRAZIONE
A TUTTI I C.D.S. DELLE SEZIONI
    Cari compagni,
  malgrado i nostri richiami, le continue critiche e gli interventi politici, dobbiamo rilevare con disappunto che la vostra Sezione, non solo non ha saldato il vecchio debito, ma da parecchio tempo non paga nemmeno il fatturato del mese.
  Dai nostri registri risulta infatti che la vostra Sezione (pur ricevendo regolarmente «Riscossa», gli opuscoli, «Il costruttore» ecc.) non versa una lira dal 12-8-1952.
  Questo fatto ingiustificabile provoca un grave danno politico alla nostra organizzazione impedendole di affrontare con i necessari mezzi propagandistici e politici le dure lotte che ci stanno di fronte. La lotta contro la legge truffa, la campagna del tesseramento e dei Congressi e le battaglie politiche di ogni giorno richiedono sforzi finanziari sempre maggiori, mentre le pubblicazioni e i giornali non pagati rischiano di dover cessare le pubblicazioni.
  È veramente inammissibile che non si comprendano queste cose. È veramente inammissibile che la vostra Sezione non paghi nemmeno il materiale che gli (!) viene inviato e i debiti che ha contratto con il C.D.S. per materiali dai quali si deve ricavare un guadagno».

  Seguono altre frasi di chiusura e quindi i timbri e le firme dell'incaricato del Centro. Diffusione Stampa Provinciale (Alessandro Carri) e della Commissione d'Amministrazione (Giulio Bigi). E pensare che la Federazione di Reggio Emilia è la più organizzata di tutta Italia (da un recente discorso di Togliatti)!

Un compagno... economista

  Gli si era rotto in due quel biglietto da 10 lire, al compagno di Bagnolo in Piano. E lui (che imprudenza!) l'aveva rimesso insieme con due «bollini».

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Il biglietto da 10 lire che costa esattamente 65 lire al povero lavoratore di Bagnolo in Piano.

  Mica sono interessanti quei due bollini che presentiamo fotografati?
  Guarda un po’ a che mezzucci ricorre il Partito Comunista! Ha emesso dei bollini (solo di due tipi?) da L. 5 e da L. 50.
  Ma i nostri «compagni» pagano senza fiatare. Forse che non è giusto pagare le tasse al Partito del popolo?
  Non c'è che dire. Il compagno di Bagnolo in Piano per aggiustare un biglietto da dieci lire ha pagato 55 lire al Partito Comunista.
  E poi dicono che il P.C.I. non vale niente!

Poeti e cantori

  Trascriviamo un inno obbligatorio. I giovani lupacchiotti rossi devono seguire le direttive di marcia: perciò ecco la federazione inviare le canzoni. (20 Gennaio 1953).
  «Vi inviamo questa canzone (che è un motivo molto popolare) pregandovi di riprodurla e diffonderla fra tutta la gioventù, affinchè sia cantata in tutte le vostre iniziative.
  La canzone è sul motivo di «La canzone del marinaro».
  Don Scelba, sto ministro dell’interno - passar vuol fare la sua legge truffa - la libertà gettare nell'inferno - nel parlamento crescere la muffa.
  Ritornello: Ma la truffa non sarà - una legge che deve passar - perchè il popol con la sua lotta, - la legge capestro distrugger saprà.
  Al parlamento i nostri deputati - Natale e Capodanno fanno passare; - li troverà la Pasqua dedicati - gli emendamenti ancora da votare.
  Ritornello: Ma la truffa....
  La gioventù italiana ardimentosa, - unita salverà la libertà; - contro i nemici suoi senza posa, - in tutta Italia a fondo lotterà.
  Ritornello: Ma la truffa....

  20 Gennaio 1953.

A cura della COMMISSIONE CULTURALE,RICREATIVA, SPORTIVA DELLA F.G.C.I.

In Russia chi vende paga

  Le cosette più... genuine e fresche succedono in provincia; così come le circolari più... informate sono spesso quelle marginali.
  Ad esempio, il comitato della gioventù comunista di Villa Canali (Reggio Emilia) ha inviato ad ogni giovane comunista un volantino così concepito:
  «Caro amico, —
  — Crederesti tu a chi ti dicesse che c'è un paese dove dal 1947 ad oggi, ogni anno, il Governo diminuisce i prezzi dei generi di largo consumo (sigarette, radio, vestiti, alimentari ecc.) dal 10 al 30%?
  — che c'è un paese dove da 23 anni tutti i giovani e le ragazze hanno il loro lavoro e non esiste più un solo disoccupato?
  — Dove gli studenti universitari per studiare, anziché pagare le tasse ricevono dallo stato uno stipendio mensile pari a 70 mila lire?
  — Dove ogni giovane e ogni ragazza durante l'estate hanno assicurato un mese di ferie pagate che possono trascorrere nei luoghi più belli del loro paese?
  — Dove al fianco di ogni fabbrica e di ogni azienda agricola funzionano dei Clubs per gli amatori del cinema, della musica, della radio-tecnica, del teatro, del balletto, ecc.... e delle palestre sportive per lo svago della gioventù lavoratrice durante le ore libere?
  — Dove ogni giovane operaio o contadino che abbia capacità e volontà può diventare ingegnere o agronomo, e nessuna via è preclusa alla gioventù?
  Ebbene, questo paese esiste, ed è il grande paese del socialismo, l'Unione Sovietica».

  In Russia, aggiungiamo noi, si va in bottega, si prende la mercé «gratis» e in più si riceve anche un regalino in denaro.

I compagni istruiti

  Un esempio di bello scrivere ce lo offrono invece i caporioni di un’altra cellula, quella di Castellazzo, nel cuore della pianura, lungo la Via Emilia.
  Si può notare che, quando l'On. Palmiro Togliatti, alcuni anni or sono, venne a Reggio Emilia per incitare il popolo rosso alla lotta, disse parolone di grosso calibro, parolone da vero tribuno; tuttavia disse anche certe cosette e diede consigli da vero piccolo padre anche se allora la cosa non piacque molto ai comunisti nostrani.
  «Studiate ed istruitevi», diceva l'On. Togliatti ai comunisti di Reggio e provincia. Poteva benissimo dire (senza affatto cambiare il valore delle parole): «Comunisti di Reggio e provincia, siete ancora ignoranti». Ed aveva ragione Togliatti, pienamente ragione. Una prova? Eccola: abbiamo dinnanzi un documento autentico, timbrato dalla sezione Comunista di Castellazzo. Stralciamo dai fogli, e vari ordini del giorno, le frasi più scultoree:
  «Relazione del Compagno Iotti: " Sul momento attuale di lotta cioè di guerra o mia guerra". (Leggi: "Guerra o non guerra". N. d. R.).
  Compagno Salami: "La guerra non mi sembra evitabile, la borghesia non cede. Relasione compagno Boni:... In certi strati non siamo riusciti a penetrare, cioè nei piccolo proprietari esercienti, ecc. Dacordo con certi sugirimenti... creare celluli giovane comuniste".
  Relasione Ghini: "1) Risulusione ufficio informasione dei....
  2) dalla formasione del nostro a questa parte à lottato contro il troskismo e Bordiga.
  3) politica antisovietica: politica sbaliato, nelle campagnie, politico sbaliato dalla base...».

Circolari, cultura e uova

  Una circolare dattiloscritta, indirizzata «a tutti gli studenti del Mandamento di Sassuolo e firmata da uno studente... ragioniere e da altri due che non si pregiano di titoli perchè continuano a... studiare, comincia con queste testuali parole: "È nostro doveroso compito rivolgersi a tutti gli studenti per parlare loro di Patria, ecc. ecc".
  C'è bisogno di commentare il resto della circolare? Noi crediamo di no.
  Ne abbiamo tanti in Italia di analfabeti o quasi, che non valeva proprio la pena che ci si mettessero anche gli studenti comunisti ad aumentarne il numero!
  Invitiamo poi i nostri lettori a leggere con noi questa circolare, capitataci fra mano: potranno trame loro stessi le conclusioni.

«P.C.I.
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA
Sezione di amministrazione

  Caro compagno, i compiti del partito si faranno sempre più impegnativi nelle prossime settimane per l'acuirsi della lotta e l'esigenza di orientare la maggioranza della popolazione a negare la fiducia al Governo liberticida, antidemocratico e antipopolare di De Gasperi. Per questo anche quest'anno il partito ha deciso di dare inizio alla campagna per la raccolta delle uova che deve avere il più largo successo allo scopo di rafforzare finanziariamente il partito in vista delle prossime elezioni politiche per fornirci di mezzi necessari per far fronte alle spese di propaganda e di organizzazione derivanti dalla campagna elettorale.
  Ti invitiamo pertanto a volere fare il tuo sacrificio per contribuire con la tua sottoscrizione a potenziare i mezzi necessari per vincere la importante battaglia elettorale. Sicuri che tu comprenderai e farai quanto ti è possibile fraternamente ti salutiamo.

LA SEGRETERIA»  

  Senza commenti.

Il campionato dell’ignoranza

  Si vede che si svolse un vero e proprio campionato fra le varie cellule per vedere chi infiorava il vernacolo fiorentino dei più appariscenti neologismi, se anche la cellula di S. Prospero Strinati sentì il bisogno di entrare in gara.
  Infatti il P.C.I. di S. Prospero Strinati (Reggio Emilia) ha mandato a tutte le famiglie del paese la circolare ciclostilata che riproduciamo di seguito.
  Nel testo originale che abbiamo sottomano la circolare è contenuta esattamente in 20 righe; e ci sono esattamente 20 errori di grammatica. Molti sono dovuti all'accento che manca, ma altri errori sono così «originali» che meritano di essere riprodotti tali e quali a caratteri maiuscoli, e meritano sopratutto che il compagno federale Onder Boni assegni al P.C.I. di S. Prospero Strinati (che sbaglia anche a scrivere il nome del proprio paese!) la palma della vittoria nel campionato dell’ignoranza organizzato fra tutte le cellule del P.C.I.

  «Cittadini
  a DUE MESE dalle elezioni del 7 Giugno, ancora non si E costituito un governo. L’ottavo governo De Gasperi E stato bocciato PERCHÈ A cercato di eludere i risultati elettorali, e di mantenere in vita un governo GIA condannato dalla maggioranza del popolo ITAGLIANO.
  L'Italia oggi A bisogno di un governo che difenda LE ISTITUZIONE REPUBLICANE liberamente SELTE dal popolo; che intraprenda coraggiosamente un programma di riforme atte a sollevare il paese dallo stato di miseria e di indigenza in cui si dibatte.
  E quindi indispensabile che SI INSERISCA nella direzione politica del paese i rappresentanti GENOINI dei lavoratori, al fine di costituire un governo di UNITA popolare, il solo idoneo a condurre una POLITICA DI DISTENZIONE interna e internazionale.
  Esiga il popolo con la sua lotta e la sua vigilanza il rispetto del voto del 7 Giugno e un governo che dia lavoro a tutti che faccia RISORGIERE le "Reggiane" e realizzi un autentico programma di rinascita di tutta l'economia nazionale; un governo che non sia servo dello straniero e che SELGA la politica di pace, che applichi la Costituzione REPUBLICANA e riconosca finalmente alle forze del lavoro il ruolo che esse ANNO CONQUISTATO.
A cura P/C/I San Prospero STINATI»

I lattanti che hanno virtù di bene

  Chi dice che nel partito Comunista manchino gli intellettuali, mente sapendo di mentire.
  Nella contesa elettorale, le menti elette dello estremismo sassolese, si rivelarono in tutta la loro meravigliosa lucidità.
  Nel giornale murale, un laureato del P.C. incise il suo pensiero profondo assicurando che «al Nizzoli il lavoratore le ha dato il suo ripudio».
  Nelle filastrocche poetiche della Capanna dello Zio Tom, che una udina recitava con infantile enfasi, si rintracciano facilmente le strofette dei cantastorie che portavano, (una volta) sulla piazza, le malinconiche vicende di Beppe e di Rosina; nelle poesie che illustrano i quadretti della miseria e del dolore, il poeta (perchè si sarà mantenuto per tanto tempo nell'ombra?) rimembrava tutta la potenza drammatica del Leopardi.
  Sentite queste meravigliose strofe, ed elevate lo spirito ai cieli dell’eccelso godimento:
  Picciol mio che messo hai l'ale - su questo mondo ingrato - se il genitore tuo il pane - onestamente ha sudato - e a stento cresciuto in senno - perchè povero sei e vagabondo - e né gioia né studio ti attende?
  Ella rifiuta pur amandoti, ambisce - gioie, un caldo ambiente -disoccupato sei - hai virtù di bene - ma il governo d’oggi finge di niente.
  Tra stenti e stracci ora hai una sedia - ma senza pane quale tragedia - promesse vane del ricco grasso - che dopo n’à prece ti spinge in basso - finché verso la fine, straccione - sarai ad allungar la mano stanco - al superbo ricco peccatore - che nulla vale ma sol comanda.
  Cittadino elettore - perchè la miseria ti stia lontana - perchè la giustizia regni sovrana - vota P.C. di tutto cuore - condanna la rea D.C. cristiana.

  Chi non sente tutta la potenza espressiva di questi versi meravigliosi, che sembrano scaturire da una suprema invocazione alata?
  E chi non immagina quale supremazia intellettuale avrebbero i comunisti se noi, sporchi reazionari, non li ostacolassimo nella loro legittima pretesa di arrivare al governo?

Tutti i salmi finiscono in gloria (Anche quelli comunisti)

  A Sassuolo, grosso centro del Modenese, in confine col reggiano, gli esempi di volantini, manifesti, scritte e circolari, che potremmo citare sono innumerevoli.
  Ad esempio il 20 Gennaio del '53 venne diffuso tra i carissimi compagni di Sassuolo un volantino a ciclostile col quale veniva comunicato che il giorno dopo ci sarebbe stato uno sciopero generale di due ore e che perciò ciascun militante comunista era invitato a manifestare la sua solidarietà contro la legge truffaldina e contro il governo che non vuol cedere il potere al «sano e cosciente popolo lavoratore». Tutto questo era detto in non più di cinque righe sulle venti-trenta che componevano il manifesto. Le altre righe erano dedicate anch'esse ad un appello alla solidarietà dei «carissimi compagni», ma una solidarietà di altra natura.
  Si invitava, infatti, il compagno a dare subito il suo contributo finanziario all'attivista che gli consegnava il volantino, che era incaricato dalla Segreteria di incassarlo.
  E dopo queste parole seguiva un bel panegirico alla lotta che il partito conduce contro la reazione e si prometteva un bel premio al «caro compagno» che fosse stato generoso con la sua offerta: il suo nome infatti sarebbe stato letto in una pubblica assemblea che doveva aver luogo alla casa del popolo!
  Come è caro però, il P.C.I.!

La storia di un fiorentino

  Ma il più delle volte, dicevamo, le circolari del P.C.I. sono riservate; e i profani e i«reasionari» non ne vengono a conoscenza.
  Senonchè, quando gli ordini si traducono in pratica, ecco che ineluttabilmente appaiono.
  Nel gennaio scorso mi trovavo in una famiglia di compagni, ma non per questo miei amici. Era una giornata non comune, perchè nell'ampia cucina, mentre nel paiuolo ridevano i ciccioli, sulla capace tavola si ergevano due o tre cumuli di pesto che aspettavano di essere composti dentro le budella per diventare fiorentini, cotechini, etc
  Da una chiacchiera all'altra, mentre il lavoro volgeva al termine e le pertiche si arricchivano di... preziosi ornamenti, il capo famiglia prendendone uno di grossezza non comune e mettendolo in disparte: «Questo, disse, è per il Partito». «Da far che cosa, domandai io, mangia forse il partito'?». «È per far fronte alle spese elettorali», rispose lui. «Tutti i compagni di fede devono farlo». «Se è cosi, dissi io, chi si contenta gode». Poi pensando fra me ho detto: Accidenti! Che stomaco capace deve avere questo partito! Se ha così formidabile appetito adesso che al poppatoio sono in pochi, cosa sarà quando vi saranno tutti?