Conclusione

    È strano come la storia, insegni così poco. Da tanti anni si moltiplicano gli sforzi per abbattere la Chiesa di Cristo e per spegnere il sentimento religioso; non ci si accorge però che son vani e inutili tentativi.
    Un martire di questi anni, Mons. Aftenie, vescovo romeno, torturato e ucciso dai comunisti, scriveva ad un amico: «Sono passate su di noi molte orde barbariche, ma si sa: l’acqua passa, le pietre rimangono».
    Il comunismo italiano è oggi l’erede di tutti i movimenti antireligiosi che l’hanno preceduto. È su la stessa strada; con questo di più grave che, attuando nelle opere il suo vero programma, a parole si dichiara neutrale.
    Ma ormai il gioco è scoperto. E gli italiani sapranno vedere e scegliere. Non si allontaneranno dalla fede dei padri e rigetteranno il comunismo.
    Poiché un programma antireligioso e anticattolico in Italia è un programma antistorico e antinazionale.
    La religione, secondo i seguaci di Mosca, è una suppellettile inutile. Una suppellettile di cui il popolo si deve disfare.
    Ma la grande famiglia del popolo italiano è d’altro avviso. D’altra volontà. Di opposto proposito. La religione rimane. Resta qual è. Espressione del nome, del pensiero, della civiltà d’Italia.