Preludio

Un equivoco da chiarire

    — Ma sorbole! Voi vi ingannate, amici. Il Comunismo Italiano non ha nulla a che vedere col Comunismo Russo. Ma che, scherziamo? Mica russiamo, noi.
    Le dicevano queste parole a un gruppetto di reduci dalla Russia. Erano quattro o cinque soltanto quei reduci. Non sapevano di politica, loro: non ci capivano niente in quel calderone di partiti che precedettero la Costituente Italiana. Essi sapevano una cosa sola: in Russia si fa una vita da cani. L'avevano visto coi loro occhi. E a sentirli parlare ci si commuoveva. Parlavano piano, come se avessero vergogna a dipingere la miseria economica di tutto un popolo dominato dal Comunismo.
    Il Comunismo Italiano è diverso dal Comunismo Russo?!
    Ma questa è una trappola! Di Comunismo ce n'è uno solo. Che si divide in tanti Partiti. C'è sì un Partito Comunista Italiano, un Partito Comunista Francese, ecc. Sono come pianticelle germogliate qua e là sulle profonde radici del Comunismo quale si sviluppa nella sua patria d'adozione, la Russia. Del resto i primi a dimostrarci che non c'è alcuna diversità fra il Comunismo d'Italia e il Comunismo di Russia sono proprio i comunisti nostrani. Difendono ogni cosa, ogni istituzione, ogni organizzazione Russa, così come se si trattasse di cose, istituzioni, organizzazioni loro. I Capi del Comunismo sono gli stessi. Nella teoria e nella pratica. Le affermazioni dei Capi del Comunismo in Italia, le quali legano le realizzazioni sociali da attuarsi da noi al modello delle realizzazioni comuniste di Russia, sono ormai infinite. Chi ne volesse conoscere qualcuna, s'acquisti il volumetto: «Il Comunismo può andar d'accordo con la Religione? -ABES - Bologna, 1950» di Tommaso Toschi.
    Se il Comunismo Italiano mi si presenta e mi chiede la mia adesione di lavoratore, io gli chiedo: «Teorie nuove? Metodi nuovi?»
    «Sì, — mi risponde — teorie e metodi nuovi in Italia, ma già applicati alla perfezione in Russia».
    Io, che amo non farmi imbrogliare, mi informo sulle attuazioni sociali ottenute dalla legge Comunista in Russia, prima di aderire.
    Un sistema economico-sociale non va giudicato allorché gioca all'opposizione, ma allora che è al Governo. Perché all'opposizione è facile giocare di demagogia, promettendo l'impossibile. Il Comunismo Italiano gioca le carte dell'opposizione demagogica.
    — Il Comunismo — si dice — è il sistema economico che difende i lavoratori; come ci dimostra ciò che egli ha realizzato in Russia.
    In conclusione il Partito Comunista Italiano vuole realizzare in Italia ciò che il Comunismo ha realizzato in Russia. Prima di dare il mio appoggio, io voglio vedere queste realizzazioni in favore dei lavoratori.
    È quanto ho cercato di fare.