documentazione - Lettera aperta di Flavio Parmiggiani...

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Lettera aperta di Flavio Parmiggiani indirizzata al
Comitato per le celebrazioni del 25 Aprile di Campagnola E.

"...quando si alza il vento spesso si alza anche la polvere"
Ferruccio Parri, capo del C.L.N.A.I.

  Con il prossimo 25 Aprile saranno passati 45 anni dal vero 25 Aprile, quello che ha segnato la fine della II guerra mondiale e della guerra di Liberazione. Per me sarà un 25 Aprile diverso perchè per la prima volta non ci sarà più mia madre, morta quest'inverno, che non mancava di ricordare a suo modo questa ricorrenza che veniva infatti a rinnovare il dolore per la tragedia che aveva colpito la nostra famiglia poco prima della Liberazione. La sera del 9 Marzo 1945 un gruppo di partigiani prelevò dalle loro case mio padre, Flavio Parmiggiani, due ragazze di 18 anni, M.Domenica Ghidini e Marisa Nicolini, ed il padre di quest'ultima Umberto Nicolini e li uccise. (I loro corpi sarebbero stati fatti ritrovare alle famiglie solo nel Novembre del 1947, oltre due anni e mezzo dopo, grazie ad una informazione confidenziale di una anziana signora Morgotti).

  Questo fatto è solo uno dei tanti che hanno insanguinato Campagnola nel periodo 1944-45. Ora, le vittime delle "belve fasciste" le conosciamo tutti, ci sono monumenti, lapidi e cippi ad ogni angolo di Campagnola. Nessuno però ricorda o vuole ricordare che a Campagnola 27 persone sono state uccise dai partigiani nello stesso periodo (vedi elenco cronologico in Allegato).

  Da allora sono passati 45 anni, quasi mezzo secolo!

  E passato quasi mezzo secolo e su questi morti è calato un muro di silenzio che nessuno vuole rimuovere. Anche la recente storiografia "ufficiale" del periodo (Zambonelli, 1984) commissionata dall'ANPI di Campagnola che pure riporta diversi elenchi (tutti i partigiani, i militanti della Resistenza che non hanno richiesto la qualifica di partigiano, i morti sotto i bombardamenti degli Alleati, i morti nei campi di concentramento, ecc.) stranamente si dimentica di questi 27 morti. Così come se ne dimenticano le poche pubblicazioni disponibili sull'argomento (Baraldi, 1985 e 1989). Ora, io penso che se tra questi 27 uccisi c'erano dei criminali fascisti la loro eliminazione doveva essere rivendicata politicamente da parte della Resistenza e che volerli dimenticare non sia il modo corretto di fare la storia della Resistenza a Campagnola. E dico questo anche pensando alle giovani generazioni: ma davvero vogliamo far credere loro che la Resistenza è stata tutta bella, pulita, generosa e non è stata anche, come tante cose umane, odii personali, ricatti, estorsioni, cambiamenti di parte all'ultimo momento per salvare la pelle, ecc.?, ma davvero l'ANPI di Campagnola pensa che sia giusto raccontare la storia a metà e solo la metà che fa comodo? e così facendo pensa forse di rendere un buon servizio alla ricostruzione della verità storica? "La verità è rivoluzionaria!" diceva Lenin, un insegnamento che l'ANPI e il PCI di Campagnola (per molti anni le due cose hanno praticamente coinciso) sembrano proprio non aver voluto cogliere.

  È passato quasi mezzo secolo ma ancora il PCI non si decide ad aprire il libro su quegli avvenimenti, a dire una parola chiara, a "tirare fuori gli scheletri dall'armadio" (Baraldi, 1985, pag.122) che, tragicamente in questo caso, non sarebbe neanche una metafora. Si pensi solo all'offesa per le famiglie delle vittime vedere che il PCI faceva eleggere come sindaco di Luzzara per ben tre legislature, 15 anni!, ed assegnava incarichi politici locali ad un assassino come il Bolondi; e si badi bene, a dire che il Bolondi è un assassino non sono io ma un suo compagno di partito ed ex-compagno di armi (Baraldi, 1985 e 1989 ed anche conversazione privata) senza essere mai stato smentito. Se penso che il Bolondi ancora in anni recenti appariva sul palco delle autorità alle celebrazioni del 25 Aprile a Campagnola c'è da rimanere sgomenti riguardo alla volontà del PCI di fare chiarezza sul quel periodo e di voler davvero voltare pagina: errare è umano ma perseverare, come fa il PCI con questo personaggio, è davvero malvagio.

  È passato quasi mezzo secolo ed anche la parte "cristiana" della Resistenza non ha certo contribuito a ristabilire un minimo di verità su quei fatti. "Noi di queste eliminazioni non ne sapevamo niente e non abbiamo responsabilità" mi dice la Maestra Gandolfi (conversazione privata). Ma scusate, perchè allora partecipare alla congiura del silenzio su quei morti? 0 forse non è poi così vero che anche loro, i partigiani cristiani, non abbiano avuto la loro parte di responsabilità?

  È passato quasi mezzo secolo e ancora per molti di quei morti non sono stati fatti ritrovare i resti (vedi Allegato). Neanche i nazisti o in tempi più recenti le Brigate Rosse si comportavano così , la mente deve andare ai famigerati "Squadroni della Morte" di Pinochet e dei generali fascisti argentini oppure alla Ghepeù stalinista, queste persone venivano prelevate, uccise e poi fatte sparire, sono insomma i nostri "desaparecidos". (Nell'elenco in Allegato viene usato il pudico termine "scomparso"!).

  Ma cosa chiedo io a questo spettabile Comitato? Chiedo prima di tutto che esso si impegni in una seria ricostruzione storica di quegli avvenimenti, chiedo che finalmente si faccia sapere chi (fuori i nomi!) compilava la lista delle persone da eliminare e soprattutto con quali criteri queste liste venivano compilate, chiedo insomma che chi ha avuto la responsabilità di queste uccisioni se ne assuma storicamente la responsabilità, uno per uno, per tutte le 27 vittime.

  Se, come io sono convinto, da questa ricerca della verità storica emergerà che dei cittadini inermi ed innocenti sono stati trucidati (finalmente lo possiamo usare anche "noi" questo termine!) dai partigiani chiedo che la loro memoria venga riabilitata (è stato riabilitato Bucharin in Russia, Dubcek in Cecoslovacchia, Tito in Jugoslavia, non sarà certo un problema, fare delle riabilitazioni a Campagnola!). Chiedo poi che questa riabilitazione si manifesti con la costruzione di un monumento all'ingresso del Cimitero di Campagnola (spostare la tomba di Don Cantarelli non dovrebbe essere un problema) e che piazze o vie importanti del paese siano intitolate a queste vittime così come cittadini inermi ed innocenti trucidati dai fascisti (Salati, Bellesia e Piron) hanno trovato posto nel monumento all'ingresso del Cimitero ed hanno avuto strade intitolate a loro nome.

  A scanso di equivoci, voglio sgombrare ogni dubbio su questa "lettera aperta" con la riaffermazione da parte mia di un giudizio, nel complesso, indiscutibilmente positivo sulla Resistenza. Ma vorrei concludere parafrasando le parole sopra riportate di Ferruccio Parri, figura nobilissima di capo della Resistenza, parole riferite proprio ad episodi purtroppo frequenti di degenerazione dello spirito e dei valori della Resistenza, ed affermare che, se dalla storiografia ufficiale dell'ANPI sembra che a Capagnola nella primavera del '45 si sia alzato solo un leggero venticello, io credo invece che si sia alzata anche molta polvere ed anche molto sporca.

In fede,
Flavio Parmiggiani

Modena 18 Marzo 1990

Bibliografia

  1. Zambonelli, A., 1984, Antifascismo e Resistenza in un paese della "bassa": Campagnola Emilia (1919-1945), a cura dell'ANPI Comitato Comunale Campagnola
  2. Baraldi, E., 1985, Nulla da rivendicare, Tecnostampa R.E.
  3. Baraldi, E., 1989, Il Delitto Mirotti. Ho pagato innocente, Tecnostampa R.E.

Nota: Questa lettera aperta era stata inviata per la pubblicazione al periodico del PCI di Campagnola "Il Borgo" che però ha rifiutato di pubblicarla.

Elenco cronologico delle cosiddette
"Vittime Civili di Guerra"
CAMPAGNOLA EMILIA 1944-45
6.11.1944 : 1) Copelli Alberto, n.18.8.1883, ucciso a Campagnola;
2) Carpi Roberto, n.26.10.1889, ucciso a Campagnola;
1.1.1945 : 3) Bassoli Anna, n.22.3.1924, uccisa a Campagnola;
10.3.1945 : 4) Ghidini M.Domenica, n.13.6.1926, uccisa a Rio Saliceto;
5) Nicolini Marisa, n.1.2.1927, uccisa a Rio Saliceto;
6) Nicolini Umberto, n.2.10.1885, ucciso a Rio Saliceto;
7) Parmiggiani Flavio, n.18.4.1904, ucciso a Rio Saliceto;
16.3.1945 : 8) Gasparini Probo Carlo, n.13.10.1894, scomparso
9) Maccagnani Pierina, n.18.9.1913, scomparsa
24.4.1945 : 10) Zulini Francesco, n.4.4.1925, ucciso a Fosdondo
11) Zulini Ottorino, n.4.1.1908, ucciso a Fosdondo
28.4.1945 : 12) Bizzarri Carlo, n. 17.1.1912, scomparso
13) Bizzarri Vittorio, n.16.4.1916, scomparso
14) Bocedi Maria, n.8.10.1917, scomparsa
15) Bolognesi Savino, n.28.4.1904, scomparso
16) Campadelli Giuseppe, n.13.10.1894, scomparso
17) Lodini Dino, n.11.7.1926, scomparso
18) Mariani Pietro, n.1.12.1884, scomparso
19) Pecorari Gastone, n.27.9.1904, scomparso
20) Righi Cesare, n.l.7.1880, scomparso
21) Righi Giacomo, n.9.9.1902, scomparso
22) Siligardi Ezio, n.6.6.1889, scomparso
30.4.1945 : 23) Storchi Incerti Ione, n.31.8.1898, uccisa a Novellara
24) Tonini Primo Ottavio, n.8.1.1899, ucciso a Novellara
dopo l'Aprile 1945 : 24) Gaioni Piero, n.xxxxxx, scomparso
26) Lodini Natalino, n.19.7.1903, ucciso a Campagnola il 4.12.1945
27) Mirotti Ferdinando, n.29.3.1912, ucciso a Campagnola il 20.8.1946