Atto secondo - scena multipla

Le bugie di ieri e quelle di oggi

— IERI — — OGGI —
LA VITA SEGRETA DI TITO MODERNO TIRANNO ORIENTALE L'ERRORE
    «Questa vita alla moda turca del dittatore, ha trasformato Tito veramente in un tiranno orientale, in un tiranno però che si sente ogni giorno di più scottare la terra sotto i piedi» .
   
MIRRO AVEKOVIC
(«L'Unità» di Roma, 30 ottobre '49, p. 3). 

    «... gli intrighi e le provocazioni dei criminali tipo Tito...» .
   

LUIGI LONGO
(«L'Unità» di Roma, 6 novembre '49, p. 5). 
    «Nel 1948, per esempio, sorsero serie divergenze tra i compagni sovietici, noi che eravamo con loro d'accordo, e i compagni iugoslavi su una serie di questioni. L'errore... fu quello di ritenere... si dovesse giungere a una condanna totale, in blocco di tutto quello che venisse fatto in Jugoslavia, senza approfondire l'esame particolare della situazione che ivi esisteva, e senza rendersi conto delle conseguenze che ne derivavano» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 3). 

— IERI — — OGGI —
REAZIONARI E TRADITORI L'EROE STALIN
    «Reazionari, intestarditi, traditori e agenti del nemico spesso fingono di meravigliarsi nel constatare tra i lavoratori e tra la gente semplice... tanta entusiastica ammirazione per l'Unione Sovietica, tanta devozione per i suoi Capi» .
   
LUIGI LONGO
(«L'Unità» di Roma, 6 nov. '49, nel XXXII ann. della rivoluzione dell'ottobre 1917). 
    «Tale errore non poteva non avere conseguenze negative. Di un dirigente si faceva una specie di miracoloso eroe» .
   
GIUSEPPE BOFFA
(«L'Unità» di Milano, 17 marzo '56, p. 3). 

— IERI — — OGGI —
VIVA IL COMPAGNO STALIN GRAVI ERRORI
    «Caro Comp. Stalin,
    a nome di più di due milioni di comunisti italiani, a nome di milioni di operai e di lavoratori di ogni categoria che assieme con noi combattono per la causa del socialismo ti inviamo il nostro fervente saluto di combattenti e di discepoli.
    ... in questo giorno noi ricordiamo l'opera gigantesca da te svolta, accanto a Lenin, come il più grande dei suoi allievi...
    ...Fedele suo (di Lenin) compagno di lotta tu hai tenuto fede con onore al tuo giuramento. Hai continuato l'opera sua, quella di Marx e di Engels. La dottrina del marxismo-leninismo, ha avuto in te un interprete geniale e ammirevole, un Maestro che l'ha arricchita con nuovi insegnamenti.
    ... Il Comitato Centrale del Partito comunista Italiano, compagno Stalin, sicuro interprete del sentimento di tutto il partito, ti assicura che i comunisti italiani sapranno essere fedeli fino alla fine (!) alla gloriosa bandiera emancipatrice di Marx, Engels, Lenin e Stalin. Sotto questa bandiera il socialismo trionferà anche nel nostro Paese» .
   
IL COMITATO CENTRALE DEL P.C.I.
(«L'Unità» di Roma, 21 dicembre 1949, p. 1). 
    «Così ha potuto essere violata la legalità socialista; accogliendo, per esempio come metodo generale di prova, unicamente la confessione e non il materiale di fatto. In questo campo sono stati commessi gravi errori i quali debbono essere denunciati e riparati» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
STALIN DIFENSORE DELLA PACE SOSPETTO, CALUNNIA E REPRESSIONE
    «In occasione del 70° compleanno di Stalin, l'Associazione Italia URSS ha inviato i suoi calorosi auguri «al migliore difensore della causa della pace, al migliore amico del popolo italiano».
    «Da tutti i villaggi, da tutte le città d'Italia giungono alla sede Centrale dell'Associazione a migliaia queste cartoline di augurio dirette a voi. Trecentomila ne sono giunte fino a questo momento e altre ne giungeranno...» .
   
Associazione ITALIA-URSS
(Dal Messaggio inviato a Stalin dall'Associazione Italia-URSS - «L'Unità» di Roma, 21 dicembre '49, p. 1). 
    «Si ricorda che Lenin, nel 1920, ... affermò che, una volta debellati i capitalisti e i grandi proprietari terrieri, sarebbe stato completamente abbandonato il metodo delle misure repressive straordinarie. Questa posizione venne abbandonata e la situazione non poté che essere resa più grave per il fatto che il nemico... non esitò a servirsi di uomini suoi, — come il Beria e altri — per accrescere ancora di più la diffidenza e il sospetto, spargere accuse infondate, calunnie, e provocare misure non giuste di repressione» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
STALIN MAESTRO PRODIGIOSO CAUTELA
    «Le bandierine di augurio che sono state ricamate con amore sin nei più piccoli villaggi d'Italia da umili e laboriose mani di donne, sono la testimonianza tangibile di come migliaia di donne semplici italiane vogliono essere vicine nel giorno del suo 70° compleanno all'infaticabile e prodigioso combattente della pace, al Maestro, al grande e amato Stalin» .
   
U.D.I.
(Dal messaggio a Stalin dell'U.D.I. - «L'Unità» di Roma, 21 dicembre '49, p. 1). 
    «... non vuol dire però che tutto ciò che da Stalin è stato scritto e formulato sia da accogliere senz'altro come cosa vera e definitiva, come cosa giusta sotto tutti gli aspetti» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
STALIN DIRIGENTE DI TIPO NUOVO L'ADULAZIONE
    «Noi onoriamo, amiamo, nel compagno Stalin, il dirigente di tipo nuovo, l'uomo semplice, modesto» .
    «... Sappiamo che Stalin è un dirigente marxista di tipo nuovo perché egli è, come Lenin era, il capo della classe operaia...» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(Dal discorso pronunciato alla pubblica assemblea del Comitato centrale del PCI, «L'Unità» di Roma, 21 dicembre '49, p. 4). 
    «In luogo della critica, dell'autocritica e della iniziativa dei lavoratori si diffusero largamente, sulla base del culto della persona, l'adulazione...» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità > di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
L'UMANITÀ DI STALIN STALIN ESAGERATO E FALSO
    «Quando vedi Stalin, senti il desiderio di avvicinarti a lui, di conversare con lui a cuore aperto, di aprirgli i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, perché sei sicuro che Stalin capisce, poiché l'umanità di Stalin non sminuisce la sua grandezza e il suo genio di capo rivoluzionario» .
   
DOLORES IBARRURI
(«L'Unità» di Roma, 21 dicembre '49, p. 5). 
    «Per esempio appare evidentemente non giusta, per impostazione errata e per evidente esagerazione, la tesi che in un determinato momento venne sostenuta da Stalin circa lo sviluppo della lotta di classe in un regime socialista dopo lo spodestamento dei capitalisti e l'annientamento delle classi sfruttatrici... La tesi è esagerata, falsa» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
CAPO, MAESTRO, AMICO L'ERRORE DI STALIN
    «Rilevando in occasione del vostro glorioso 70° compleanno gli eccezionali servizi da voi resi al popolo sovietico ed allo stato socialista, il Presidium del Soviet Supremo dell'URSS esprime i sentimenti di affetto e di riconoscenza di tutto il popolo sovietico e vi invia, grande capo, maestro ed amico, i suoi migliori saluti ed i suoi fervidi auguri di lunghi anni di vita e di lavoro per la felicità ed il bene dei popoli dell'Unione Sovietica» .
    Firmato:
Il Presidium del Soviet Supremo dell'Unione alle Repubbliche Socialiste sovietiche.
(«L'Unità» di Roma, 22 dicembre '49, p. 1). 
    «Il suo (di Stalin) errore successivo fu di mettersi, a poco a poco, al disopra degli organi dirigenti del partito stesso» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
ADERENZA CARRIERISMO
    «Voi (Stalin) ci avete insegnato ad essere comunisti e ad essere fedeli ai principi del leninismo. Saremo aderenti ai vostri insegnamenti» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(Dal discorso pronunciato nel teatro Bolshoi a Mosca - «L'Unità» di Roma, 22 dicembre '49, p. 1). 
    «In luogo della critica, dell'autocritica e della iniziativa dei lavoratori si diffusero largamente, sulla base del culto della persona il carrierismo...» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
STALIN GENIO IMMORTALE FRASI FATTE
    «Davanti al genio immortale di Stalin si inchinano i potenti della terra. I popoli lo piangono come si piange la perdita di un padre (!).
    ... Stalin, — geniale continuatore di Lenin —.
    A Lui l'umanità deve gli atti continui di una politica saggia e lungimirante.
    ... I suoi scritti sono diventati da anni testo fondamentale dell'educazione di tutti gli operai, di tutti i lavoratori coscienti...
    ... Stalin è morto, ma la sua opera e il suo esempio vivono immortali...
    ... I comunisti italiani si raccolgono nel nome di Stalin, attorno al loro partito, al loro Comitato Centrale e al compagno Palmiro Togliatti, l'uomo che, alla scuola di Stalin più ha fatto per la liberazione nazionale e sociale del nostro Paese (!).
    ... Gloria eterna a Giuseppe Stalin!» .
   
IL COMITATO CENTRALE DEL P.C.I.
(«L'Unità» di Roma, 7 marzo '53, p. 1). 
    «Il culto della persona, infatti, portava ad attribuire ad uno solo il compito di elaborare i problemi ideologici e quindi a un inaridimento del vivo dibattito sui temi della nostra dottrina, a cui si vennero
    sostituendo gli scritti pieni solo di citazioni e di frasi fatte» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità * dì Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
STALIN MAESTRO E DONNO ELEMENTI NEGATIVI
    «Stalin, insieme con Lenin, ha portato alla Vittoria la Rivoluzione socialista d'Ottobre... ha costruito il socialismo nell'Unione sovietica.
    ... L'esempio luminoso di pensiero e d'azione del grande Stalin hanno dischiuso agli uomini la prospettiva di una società nuova fondata sulla libertà..
    ... Viva in eterno il nome di Giuseppe Stalin, guida e maestro nella lotta per la liberazione e il progresso dell'umanità!» .
   
Il Comitato Centrale del PCI. al Comitato Centrale del P.C. dell'URSS
(«L'Unità» di Roma, 7 marzo '53, p. 1). 
    «Nuove grandi vittorie furono riportate, forse a più caro prezzo di quanto sarebbe stato necessario, e furono accompagnate dallo stesso accumularsi di elementi negativi che non poterono non essere di grave peso, per il Partito, per lo Stato, per la società socialista» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
GIGANTI DEL PENSIERO DIFETTI, LACUNE, ERRORI
    «Questa notte Giuseppe Stalin è morto, e difficile è a me parlare, signor Presidente. L'animo è oppresso dall'angoscia, per la scomparsa dell'uomo più che tutti gli altri venerato e amato, per la perdita del maestro, del compagno, dell'amico.
    ... Solo un animo meschino, cattivo, spregevole potrebbe essere capace, in questo momento di recriminazioni vane.
    ... Giuseppe Stalin è un gigante del pensiero, un gigante dell'azione.
    ... Stalin continuerà a guidarli (i popoli delle Repubbliche Sovietiche) con il suo insegnamento immortale» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(Dal discorso pronunciato in Parlamento il 6 marzo - «L'Unità» di Roma, 7 marzo '53, p. 1). 
    «Di qui, ripeto, difetti, lacune, errori che ebbero influenza negativa nello sviluppo economico, che causarono il noto ritardo nell'affrontare le questioni dell'agricoltura...» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
LA FORZA DEL CONSENSO
OVVEROLA MODESTIA DI STALIN
ESALTAZIONE PERSONALE
    «Gli eventi di quel tempo a noi tanto vicini (1941-45) permisero ad ogni uomo di buona fede di correggere l'errore di credere che Stalin fosse un dittatore sostenuto da un sistema di forza, laddove la sua forza vera è stato, fino all'ultimo momento, il consenso di milioni e milioni di uomini che in piena coscienza a Lui avevano delegato i maggiori poteri. Tuttavia Stalin non ebbe in nessun momento la stolta mania di credere che Egli potesse bastare a tutto» .
   
PIETRO NENNI
(«L'Unità» di Roma, 7 marzo '53, p. 6).

    «... in realtà anche nella modestia Stalin è sempre stato il miglior discepolo di Lenin» .
   

VALENTINO GERRATANA
(«L'Unità» di Milano, 24 novembre '51, p. 3). 
    «... uno schema di esaltazione personale che era diventato quasi obbligatorio» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
GIGANTE DELL'AZIONE CONSEGUENZE SPIACEVOLI
    «Scompare con G. Stalin un gigante del pensiero e dell'azione, una di quelle figure che hanno impresso un'orma che nessuno potrà cancellare.
    ... Nonostante tanta grandezza nel piano dell'azione e del pensiero Stalin fu anche uomo di estrema modestia e semplicità» .
   
MAURO SCOCCIMARRO
(Dal discorso pronunciato il 6 marzo 1953 al Senato - «L'Unità» di Roma, 7 marzo '53, p. 6). 
    «Conseguenze spiacevoli (!) vi furono per quanto si riferisce allo sviluppo ideologico, della storiografia, della cultura, ecc.» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
L'IMMENSO DOLORE REPRESSIONI INGIUSTIFICATE
    «Il dolore immenso dei popoli sovietici è anche il nostro dolore poiché noi sappiamo quanto deve al grande Stalin l'intera umanità. La fiducia incrollabile dei popoli sovietici nel grande P. C. dell'Unione Sovietica, creato e temprato da Lenin e da Stalin, è anche la nostra fiducia poiché esso ci ha insegnato la strada delle più alte conquiste umane e del socialismo e del comunismo» .
   
GIUSEPPE DOZZA, Sindaco di Bologna
(«L'Unità» di Roma, 7 marzo '53, p. 7). 
    «Così hanno potuto aver luogo altre repressioni ingiustificate» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
MILIARDI DI LACRIME FALSO STORICO
    «... La valutazione dell'opera di un gigante del pensiero e dell'azione quale fu colui che oggi piangono centinaia di milioni di uomini» .
   
RUGGERO GRIECO
(«L'Unità» di Roma, 8 marzo '53, p. 1). 
    «In luogo della critica, dell'autocritica e della iniziativa dei lavoratori si giunse fino a presentare determinati fatti storici in modo non corrispondente alla realtà...» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
GENIALITÀ DI STALIN CULTO E BUROCRATIZZAZIONE
    «Stalin riassumeva e riassume in sé ciò che di più elevato vi è nel proletariato internazionale: la genialità del pensiero che ha portato il marxismo-leninismo alla più alta espressione finora raggiunta...» .
   
PIETRO SECCHIA
(«L'Unità» di Roma, 10 marzo '53, p. 1). 
    «In luogo della critica, dell'autocritica e della iniziativa dei lavoratori si diffusero largamente, sulla base del culto della persona, la burocratizzazione degli apparati dello Stato» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
LA MANO DI STALIN CI GUIDA ANCORA DIFETTO IDEOLOGICO
    «Stalin non è un mito, è una realtà di lotta, di fede, di amore, di lavoro, di volontà, di pensiero, ed è a questa realtà cui è andato l'affetto profondo, la fiducia, lo slancio di collaborazione di milioni di uomini. Una realtà sentita come realtà, uomo tra gli uomini, compagno tra i compagni» .
   
ANTONIO BANFI
(«L'Unità» di Roma, 16 marzo '53, p. 3). 
    «Berti ha sostenuto che, indubbiamente, alla radice degli errori denunciati non poteva non sussistere un serio difetto ideologico di schematismo dottrinale» .
(«L'Unità» di Milano, 24 marzo '56, p. 1). 

— IERI — — OGGI —
STALIN INTERPRETE E CONTINUATORE NON MINIMIZZARE GLI ERRORI
    «La grandezza di Stalin non è quella soltanto che gli deriva dal suo genio politico, dalla sua saggezza, dal contributo che egli ha dato al marxismo; ma è una grandezza che gli deriva direi soprattutto dall'essere stato Egli un interprete e un continuatore fedele dell'insegnamento marxista-leninista.
   
TULLIO VECCHIETTI
(«L'Avanti» di Roma, 8 marzo '53, p. 1). 
    «Grifone ha dichiarato che non bisogna minimizzare la portata di alcuni errori riscontrati dal congresso del P.C.U.S., la cui aperta critica garantisce per il futuro rendendo impossibile la ripetizione di tali errori» .
(«L'Unità» di Milano, 24 marzo '56, p. 1). 

— IERI — — OGGI —
L'INSEGNAMENTO DI STALIN ERRORI SOSTANZIALI
    «Il partito comunista è un partito di tipo nuovo e di tempra particolare. Esso è il risultato non solo delle lotte e delle esperienze dei lavoratori italiani, ma è il partito costruito sulla base delle migliori esperienze internazionali, sulla base degli insegnamenti di Lenin e di Stalin.
    La posizione teorica e pratica assunta da Lenin e da Stalin, nel corso dello sviluppo del movimento operaio internazionale e del Partito bolscevico di fronte al problema dell'unità della classe operaia, corrisponde pienamente alla concezione marxista.
    Il partito bolscevico guidato da Lenin e da Stalin ha sempre superato le contraddizioni per mezzo della lotta, epurando le proprie file dall'opportunismo e combattendolo a fondo.
    Il compagno Stalin ci ha dato la teoria organica del partito del proletariato, ci ha insegnato come deve essere costruito, come deve essere organizzato, come deve funzionare un partito comunista se vuole essere un formidabile strumento di lotta per la democrazia e per la pace» .
   
PIETRO SECCHIA
(«Rinascita» , dicembre 1949).
    «... nella correzione degli errori passati, risultati sostanziali...» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità» di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
STALIN ISPIRATORE ILLUMINATO DIFFIDENZA GENERALE
    «Gli scritti di Stalin sono sempre un chiaro esempio di come si debba affrontare marxisticamente lo studio di un problema, di come si arrivi ad individuarne le contraddizioni e a mobilitare le forze capaci di risolvere queste contraddizioni e di assicurare, con la loro azione, il successo e la vittoria. Stalin va sempre alla radice delle cose e delle situazioni, le studia nelle loro intime contraddizioni.
    ... Questa capacità di Stalin di percepire la realtà... la sua genialità nel preparare e nell'organizzare il successo e la vittoria, si sono rivelate ancora una volta e in un modo luminoso e decisivo, in tutto il periodo della lotta contro il fascismo.
    Per questo Stalin vede sempre così giusto e così lontano; per questo egli nei suoi giudizi e nelle sue direttive, è sempre così sicuro e così preciso.
    Egli fu l'ispiratore e la guida della politica della Unione Sovietica volta a salvaguardare la pace e la libertà e l'indipendenza dei popoli. Perciò, egli assicurò a questa politica la simpatia e la solidarietà di tutti i popoli... Egli fu l'ispiratore illuminato e la guida sicura della resistenza della lotta e della vittoria» .
   
LUIGI LONGO
(«Rinascita» , dicembre '49). 
    «... Un dirigente di partito e capo di Stato che in buona fede, — ripeto, che in perfetta buona fede — avesse accolto questa dottrina, doveva inevitabilmente essere portato alla diffidenza generale e continua al sospetto in tutte le direzioni e in tutte le condizioni...» .
   
PALMIRO TOGLIATTI
(«L'Unità > di Milano, 15 marzo '56, p. 7). 

— IERI — — OGGI —
GLORIA ETERNA AL GRANDE CAPO ESPERIENZA DANNOSA
    «Dobbiamo la nostra forza agli insegnamenti della Internazionale Comunista, del partito dirigente del proletariato internazionale, il Partito comunista (bolscevico) dell'U.R.S.S. e dei suoi grandi capi Lenin e Stalin» .
   
RUGGERO GRIECO
("Rinascita», gennaio '49). 

    «Tutti lo piangono come maestro, come capo, come amico» .
    — Stalin è morto ma vive la sua opera e il suo insegnamento.
    — Giuriamo di essere fedeli all'insegnamento di Stalin.
    — Faremo tesoro dell'insegnamento e dell'esempio di Stalin.
    — Il nome di Stalin è stato per tanti anni, per tutti noi, nome amato di maestro, di educatore e di capo.
    — Sia ancora e sempre più, per tutti noi, impegno di studio e di fedeltà al suo insegnamento, impegno di portare ancora e sempre più avanti la sua opera.
    — Gloria eterna al grande capo, assieme a Lenin, della Rivoluzione di Ottobre!
    — Gloria eterna al grande costruttore del socialismo!» .
   

LUIGI LONGO
(«L'Unità» di Roma, 10 marzo '53, p. 6). 
    «In condizioni storiche difficili, che possono spiegare il determinarsi di certi errori, ma non certo giustificarli, sono stati possibili metodi che l'esperienza e il giudizio critico hanno dimostrato dannosi» .
   
GIANCARLO PAJETTA
(«L'Unità» di Milano, 25 marzo '58, p. 1).