Breve storia della ABES

Non fu certo solamente una preoccupazione continua per il recupero materiale dell'enorme complesso dell'Annunziata, ma fu anche una forma indovinata di zelo pastorale che condusse il p. Nobili a lavorare pure con successo per la fede, la morale e la cultura, e a profondere, in questo senso, la sua preziosa intuizione e le sue inattese risorse.
Già si era cimentato, sin dal 1944, con l'accogliere alla Annunziata la Tipografia SAFO (acquistata dai fratelli Roda di Minerbio, e convertita in Scuola Artigianale Fratini Osservanza), in questo lavoro difficile e ardimentoso, e ne aveva seguito attentamente le vicende. Deceduto infatti per infarto, alla fine del 1948, il responsabile della tipografia, Sig. Rodolfo Campana (già tipografo a Rovigo), diede mano e cuore a ricostruire la SAB (Stampa Artigiana Bolognese), e collaborò perché la responsabilità di essa passasse al nostro carissimo Sig. Carlo Monti e famiglia, favorendovi pure l'inserimento del Sig. Pietro Gaiani (capo macchina). Quando però il Gaiani tentò di forzare le cose, di assumere più di dieci operai necessari e, addirittura, fomentò una secessione, creando, in Via del Cestello, una nuova "Tipografia S. Francesco" (poi fallita e risorta, dopo varie vicende, all'Osservanza dove anche oggi lavora), il p. Nobili si gettò a capofitto in un lavoro senza pause con la SAB, e creò addirittura l'ABES (Apostolato buon esempio e stampa, o meglio, Apostolato Biblioteca e Stampa), sia come Editrice che come Biblioteca.

Editrice

Il p. Nobili iniziò la sua attività di editoria con la stampa di una rivista: "La Rassegna", che ha le sue radici nei foglietti e negli stampati dell'OFS e divenne, ben presto, una guida sicura alla informazione e alla lettura di quanto si stampava in quegli anni. Ebbe vita breve però per mancanza di mezzi economici, anche se vi furono tentativi di fusione di essa con la "Rivista di letture", di Mons. Giovanni Casati. Col numero infatti di Gennaio 1947 "La Rassegna" chiuse i battenti (la Rivista del Casati chiuse nel Dicembre sempre del 1947), anche se vi scrivevano le più belle firme del mondo della cultura bolognese, come Raimondo Manzini, Giovanni Bertini, Umberto Besseghi, Felice Battaglia, Odoardo Bertani, Angiolo Berti, ecc...
Erano tempi nei quali la Rivoluzione Comunista, e non soltanto quella sovietica, urgeva sempre minacciosa "alle porte"; erano momenti di aberrazioni sociali e di sfacciata propaganda atea e anticlericale; ed erano giorni di lotte inattese e dubbi anche nel mondo dei credenti. Le verità della fede erano oggetto di assalti e cedimenti clamorosi, davanti ai quali bisognava pure "muoversi, documentarsi, combattere".
Così p. Cornelio Nobili fece preparare e stampare oltre una cinquantina di libri ed opuscoli, e unì insieme un corpo di scrittori indomiti, coraggiosi e preparatissimi, come pochi si potevano trovare altrove. Vi figuravano Religiosi, Missionari, Don Mazzolari, Don Bedeschi, Don Cleto Patelli, Ettore Toffoletto, Teofilo Cavalli, Nino Salvaneschi, p. Benigno Benassi, p. Salvatore Benassi, p. Tommaso Toschi, p. Roberto Zavalloni, p. Agostino Landuzzi, Giorgio Ruggeri, Gnudi, Savonuzzi, Biasion, Barbacci, Angiolo Berti, ecc...
Fu una "stampa" diffusa a decine di migliaia di copie, e fu distribuita per diretto interessamento di complessi industriali come Falck, Marelli, Viberti, ecc..., specialmente tra gli operai.
A ripercorrere, sulla carta, i titoli dei fascicoli e i volumi di ABES si resta ancora perplessi e ci si chiede del "come" p. Cornelio abbia potuto animare una attività così intensa e "centrata" come questa, coi pochi mezzi economici di cui disponeva. E di quanto abbia contato nel contrastare l'ateismo.
Oggi l'ABES è ancora vitale, anche se un poco sopita, come "Nuova ABES di Luigi Benassi", ed ha la sua attività nelle pubblicazioni Na'i've e in argomenti di natura religiosa-missionaria: ultimo volume stampato è la guida "L'Annunziata" di p. Salvatore Benassi (1996).
L'Editrice ABES ha preso domicilio in S. Croce (Via D'Azeglio 84); Via Garibaldi 7; Via San Mamolo 14 e ora è presso la Pia Opera Fratini e Missioni, Via San Mamolo 2 - 40136 Bologna e resta sempre aperta testimonianza di quanto p. Cornelio Nobili ideò e realizzò nel dono di sé all'azione dell'Apostolato e del Sacerdozio.

Biblioteca

II p. Nobili creò pure la "ABES Biblioteca" come biblioteca circolante, e la domiciliò in Via D'Azeglio 84, sino a che la molteplicità del lavoro e il numero dei volumi diventarono assai elevati e consigliarono di trasferirla in Via Garibaldi. Vi erano infatti oltre 6.000 volumi (di lettura, cultura, formazione) ed erano anche ottimamente collocati "verso il centro della città", come desiderava S. E. il Card. Nasalli Rocca, e si poteva anche sperare che la Biblioteca potesse diventare addirittura "cittadina". Il tempo rese però presto insufficiente il luogo o appartamento di Via Garibaldi 7, tanto più che era anche alquanto "scomodo" per i trasporti o consulti collettivi, e si dovette presto ripiegare su Via San Mamolo 14, proprio di fronte alla Via Osservanza.
Resosi libero, intanto, un capace locale nell'ambito stesso dell'Annunziata, si decise di collocarvi la ABES Biblioteca perché essa fosse più agevole, e fosse più unita alle attività di tutto il complesso. Così, da allora, venne trasferita nell'ambiente adiacente alla Pia Opera Fratini e Missioni, ove si trova tuttora, e continua ad operare nell'ambito parrocchiale.

(Tratto da "Padre Cornelio Nobili francescano - Una vita operosa e feconda di bene" Bologna 1997)